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il Pranzo della domenica Gordon Ramsay

Tornando sempre all’attualmente più noto chef, ed al suo libro tradotto in italiano

il Pranzo della domenica Gordon Ramsay

voglio proporvi l’ottima recensione fatta da Iaia nel suo blog ,

che condivido in pieno, avendolo ricevuto come regalo a Natale.

Nonostante ciò siamo riusciti tempo fa, io e mio figlio, a realizzare alcuni di quei piatti “TELEVISIVI”

ed ora vi mostro i risultati.

Le capesante di Gordon Ramsay

Capesante al curry con purea di cavolfiore e vinagrette di uva sultanina e capperi.

Pizzetta di sfoglia con punte di asparagi e uova di quaglia

sfoglia con purea di cipolle, punte d’asparagi pomodori e uova di quaglia.

Mio figlio è stato molto entusiasta (seppur con qualche calo d’attenzione nel finale!) nel realizzare le Capesante:

si è divertito a realizzare la vinagrette ed il purea di cavolfiore, un poco meno convinto è stato quando le abbiamo mangiate.

Un gusto ed una consistenza decisamente più adatti ad un adulto, ma devo dire nell’insieme veramente particolare e ben bilanciato con le spezie.

Le pizzette di sfoglia invece, realizzate con l’aiuto della mogliettina, sono state un vero successo per tutta la famiglia, tanto da non aspettarselo

al punto di dover creare un “rinforzino” per la cena poiché in 2 minuti tutti le avevano spazzolate via dal piatto.

La sfoglia rimasta croccante è stata spalmata di un leggero purea alla cipolla fresca, le punte d’asparagi ed i pomodori vanno a sciogliere la consistenza delle piccole uova di quaglia fresche. Un piatto molto leggero, ben digerito e soprattutto completo. Peccato sia finito subito!

 

Fettuccine Alfredo – Queste “sconosciute”… per noi romani ….

La cucina Italiana, vista dagli occhi di un turista, è ben più ricca di piatti tipici e tradizionali di quanto ne sappiamo noi.

Ma i nostri “ambasciatori” all’estero (perlopiù figli, di figli di figli di emigrati, prevalentemente in Canada e negli States) se li ricordano tutti; e non mancano di reclamizzarli nelle loro rispettive sedi. Ma si sono dimenticati di darcene comunicazione…, ed è così che ahinoi poveri ristoratori ci ritroviamo puntualmente impreparati dinnanzi ai nostri clienti anglofoni alla richiesta di improbabili spaghetti bolonies con meatballs (polpette al sugo  tuffate in un piatto di spaghetti?!) o ad una pastafasul (pasta che?) pastfazuul (come?) pasta e fagioli..beans! you understand? ah mbè si si certo… ma che sudata!.

Ma quando puntualmente ti chiedono: “do you have fettuccini Alfredo” oppure “i would like Alfredo sauce” che je dici?, “le voi fredde?”, “voi sta fresco?”, o se sei nato imparato..” who is Alfredo? ” ebbene si, io imparato nun ce sò nato e dopo anni di domande a destra e manca con risposte diverse da destra e manca, me manca sapere che cavolo è sta fettuccina Alfredo.

Adesso che sò na tacca più preparato, e con l’avvento di internet ho chiarito la situazione e voglio condividerla con voi (sempre che non siete già nati imparati):

Innanzitutto chiariamo che non è per nulla tutto chiaro… manco loro sanno quello che veramente cercano, girando su Pinterest ad esempio mi sono imbattuto in immagini alquanto bizzarre delle fettuccine Alfredo tanto predicate dai nostri compaesani all’estero:

Bianche col parmesello

bianche col burro

macchiate coi pomodorini freschi

col pomodoro e le melanzane (ma Alfredo sarà il fratello di Norma? )

coi “zucchini”  e altro….

per non parlare poi di cosa intendono per fettuccini/e … capitolo a parte.. tralasciamo questo aspetto.

Alla fine della fiera ste fettuccine Alfredo prenderebbero il nome del proprietario dell’omonimo ristorante storico di Roma Alfredo all’Augusteo noto per le sue frequentazioni VIP sin dagli anni della dolce vita romana.

Il locale non ha certo bisogno della mia pubblicità, i link al sito è omaggio della casa (a buon rendere?!). E’ bello sfogliare inoltre le immagini dei tempi d’oro dell’epoca,  e chiarisce di fatto l’origine del nome di questo piatto emigrato all’estero, mapperò… (come se diceva na volta)…a me un dubbio rimane.

Wikipidia versione anglofona ( a parte che ce mette il gamberetto sopra nell’immagine articolo ) recita: “Fettuccine Alfredo is a pasta dish made from fettuccine pasta tossed with Parmesan cheese and butter. As the cheese melts, it emulsifies the liquids to form a smooth and rich coating on the pasta”

e poi: “Though pasta with butter and cheese—”fettuccine in bianco” or “fettuccine burro e parmigiano”—is common, the name “fettuccine Alfredo” is rarely used in Italy.” e vorrei vede…. se me facessero mette er nome Daniele sui spaghetti pomodoro e basilico!.

Comunque questa breve ricerca mi a ha portato a conoscere un’altra cosa; e cioè che io sto piatto già lo conoscevo! solo che io da “ignorante” della materia le chiamavo FETTUCCINE ALLA PARMENSE , e cioè fettuccine con burro mantecate nella forma del parmigiano o (per chi è nato imparato) “fettuccine pasta tossed with Parmesan cheese and butter”.

Lumache in cucina – I Crostini di lumache

Per cucinare correttamente le nostre lumache dopo averle lavate occorre una giusta bollitura che va da 40 minuti per le lumache più piccole tipo Rigatella ai 55 minuti per lumache più grandi tipo Helix Aspersa. Consigliamo di aggiungere durante la lessatura sia il sale e tutte le verdure per insaporire ulteriormente le carni (carote, sedano, menta, mentuccia, cipolla e comunque a gradimento). Terminata la bollitura le chiocciole possono essere cucinate secondo la ricetta scelta.

CROSTINI DI LUMACHE

Ingredienti:
PANE BISCOTTATO O RAFFERMO, O TOSTATO PASSANDOLO NEL FORNO: 18 fette
LUMACHE PULITE, LESSATE, SGUSCIATE: 18 
AGLIO: 2 spicchi
FOGLIOLINE DI ROSMARINO: 1 cucchiaio
FOGLIOLINE DI TIMO: 1 cucchiaio
TUORLI D’UOVA FRESCHI E SODI: 3
OLIVE GROSSE: 18
BRODO (anche di dado): ½ litro
OLIO DI OLIVA: ½ bicchiere
BURRO: 50 grammi
SALE E PEPE: al gusto

In un frullatore mettere i tuorli sodi, il burro, l’olio, le  lumache, il rosmarino ed il timo, aggiungere l’aglio e fate frullare per circa 2 minuti. 
Sul fuoco mettere il brodo di carne o di dado ed appena caldo versate quanto avete nel frullatore. Mescolate bene e lasciate bollire pian pianino per 5 minuti. 
Intanto preparate sei piattini, metteteci le fette di pane tostato (3 per piatto) e su di esse versate il contenuto che avrete preparato. 
Vi sembrerà liquido, forse troppo, ma non preoccupatevi, il pane tostato assorbirà tutto. In tavola mandate i crostini facendo attenzione che siano già tiepidi, ma non freddi. Prima di portarli in tavola, aggiungete le olive che dovranno essere infilzate su uno stecchino e quindi sulle fette di pane. 
I piattini possono -volendo- essere guarniti con rametti di prezzemolo e fettine di limone.

Lumache in cucina.

101 Trattorie e Osterie di Roma dove mangiare almeno una volta nella vita

 

98.

IL TEATRO CHE FU’

TRATTORIA MORGANA

Era bella la vista sul Brancaccio, il teatro un tempo traboccante di romanità

Prima lo abitava lui, Gigi Proietti, e poi il semplice gesto di volgere lo sguardo dall’entrata della Trattoria Morgana fino a lì, a quel contenitore dei sogni degli attori, poteva rendere la giornata speciale.

Agli attori si deve rispetto, specie in una città come Roma; ci s’inchina alla loro arte interpretativa, a quell’intensità della voce, al talento che sa rendere poetico persino il menu di un’osteria.

E lui ogni tanto veniva, magari a scrivere o solo a gustare una pietanza.

Si dice che qualche sketch l’abbia pensato proprio qui, tra un bicchiere di vino e un boccone, pezzi ispirati forse dai gesti insoliti di un avventore o da parole afferrate nell’aria.

e si racconta di quella volta che in scena doveva avere ogni sera una coscia di pollo e loro pronti, all’ora giusta, mandavano il cameriere con un cosciotto alla diavola per lo spettacolo di Gigi.

-Qui intorno ci sentiamo tutti un pò attori, sarà l’aria del teatro-, dice un cliente fisso, uno di casa, mentre mangia il pollo con  patate.

Ora si respira un pò di nostalgia, i gesti sapienti degli attori navigati sono stati sostituiti da adolescenti urlanti accompagnati dalle madri.

Il teatro si è mutato in televisione e non c’è possibilità di cambiare canale.

– Non è il mio genere, ma non voglio giudicare, ognuno ha i suoi gusti -, dice daniele, il proprietario, ristoratore per tradizione. A lui gli attori continuano a piacere, le foto appese alla parete ricordano la sua passione. – Mi piace l’artista semplice, umano, che non si atteggia, che non ha paura di comunicare con la gente-. Capita così di incontrare Willem Dafoe, Pierfrancesco Favino, raul Bova, tutti attori che frequentano il quartiere e che ogni tanto si affacciano ad assaggiare i piatti romani.

Una specialità emerge fra tutte, le lumachine alla romana, una ricetta tipica che è tradizione preparare per la festa di San Giovanni (il 24 Giugno) ma che loro cucinano ogni giorno. Le lumache, quelle utilizzate per il piatto, sono le rigatelle (helix obania). Prima di cuocerle si fanno spurgare per qualche giorno, poi, a fuoco lento vengono insaporite con vari aromi tra cui chiodi di garofano, mentuccia, semi di finocchio e irrorate di salsa di pomodoro.

Oppure si può scegliere tra bollito alla picchiapò, abbacchio, cinghiale alla cacciatora, trippa, zuppe di legumi, gricia.

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Guide du Routard

PRIX moyens

Trattoria Morgana

Apéritif offert sur présentation de ce guide.Cette petite adresse sort de l’ordinaire.Pas tant pour son cadre, simple et sans prétention, que pour les spécialités qu’on découvre en consultant la carte.

On retrouve toutes sortes de recettes oubliées de grand-mères romanines comme les lumache alla romana ! une version locale des petits-gris ! Comment il n’y en pas en toute saison, on se rabattra sur les excellentes pàtes maison et les plats de viandes traditionnels.

Beaucoup d’habitués, on s’edoute. Réservation conseillée.