Guida Ristoranti di Roma de La Repubblica

 

Tra la Basilica di Santa Maria Maggiore, il Teatro Brancaccio e le atmosfere multietniche dell’Esquilino un buon indirizzo di certezze romanesche specializzato tutto  l’anno nei piatti a base di lumache (cosa rara a Roma) a quattro passi dal Tempio di Mecenate e dal tempio dell’arte del pane, lo storico forno di Panella. In un ambiente accogliente e familiare da vera trattoria il bravo Daniele Bonfrisco, figlio d’arte (suo padre ha da anni il ristorante “La Suburra” in via Urbana) con la moglie Ozlem propongono menu di soddisfazione conditi di gentilezza e semplicità. Si comincia con carpaccio di tonno affumicato, impepata di cozze, verdure al gratin poi i primi fatti in casa tra cui pasta e fagioli con frutti di mare, vermicelli al nero di seppia, lasagne bianche con porcini e asparagi (la domenica), gnocchi allo zenzero (il giovedì), pappardelle ai fiori d’inverno con broccolo romanesco e guanciale o al ragù di cinghiale, ma non deludono gricia, amatriciana, carbonara e ottima la zuppa Morgana con fagioli, ceci, lenticchie, fave, broccolo e dadini di pane bruscato. Inoltre ricordiamo l’offerta costante ( e soprattutto a San Giovanni) di lumache alla romana con pomodoro, mentuccia, aglio, e peperoncino, davvero ben servite, le proposte di mare come spada e tonno sempre freschi oppure i classici cinghiale alla cacciatora, trippa, coratella, pollo con i peperoni, bollito alla picchiapò, filetto al lardo di Colonnata e verdure di stagione.Il venerdì, baccalà di Morgana in umido. Tra i dolci di casa, crostate, zuppa inglese, torta della nonna e i famosi tozzetti di Ozlem. Lode alla cantina sempre più specializzata del “Vigneto Lazio”

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